OAXACA TRA RIVOLUZIONE E RIFORMISMO

Dall'inizio del suo mandato (dicembre 2004) il Governo di Ulises Ruiz Ortiz, nello stato di Oaxaca, Mx, si è caratterizzato per l'eliminazione sistematica di qualsiasi forma di opposizione o protesta.
Nel mese di maggio il Sindacato Nazionale dei Lavoratori nell'Educazione presenta richieste di aumento salariale e di aiuto per gli alunni che vengono dalle zone più povere dello stato. Al non ricevere ascolto, il 22 di maggio inizia l'occupazione pacifica della piazza centrale della capitale. I 70000 maestri dello stato sono affiancati dalle organizzazioni indigene.
La risposta avviene con il tentativo di sgombro forzoso del 14 giugno.
Da allora il popolo oaxaqueño si è unito organizzandosi nell'Assemblea Popolare del Popolo di Oaxaca (APPO).
La domanda principale del popolo diventa 'fuori il governatore da Oaxaca' che aveva ordinato la repressione del 14 giugno.
Per esigerla vengono prese varie iniziative ma soprattutto il popolo inizia ad organizzarsi ed a prendere decisioni attraverso l'Assemblea che diventa l'organo decisionale per eccellenza.
In tutto lo stato vengono occupati edifici pubblici, si proclamano municipi in resistenza e nascono nuove APPO. La repressione fino ad oggi conta con 9 morti e un numero impressionante di feriti e detenuti.
Il 22 di ottobre il movimento ha compiuto 5 mesi di lotta, resistenza e costruzione di un’alternativa politica e sociale.
Ogni notte nello stato vengono tirate su 3000 barricate per difendere edifici e postazioni radio accupate per diffondere le notizie.
Tutte le notti i ribattezzati 'Convoy della morte' sparano e aggrediscono le persone in difesa delle barricate.
Il 27 ottobre vari gruppi di polizia in civile, sicari e paramilitari hanno attaccato varie barricate nella capitale dello stato di Oaxaca, lasciando un saldo di 9 morti, vari feriti, desaparecidos e molte persone arrestate. l'attacco finale si stava preparando. Ieri 28 ottobre 6 Boeing hanno portato nello stato circa 4000 effettivi della polizia federale.
Oggi nel pomeriggio la polizia federale, ministeriale e l'esercito hanno iniziato ad attaccare e reprimere il movimento popolare oaxaqueno.
Questo significa che mentre la repressione del 14 giugno fu ordinata dal governo statale e quindi da Ulises Ruiz Ortiz governatore dello stato, questa nuova repressione viene da piú in alto, dal governo federale, dal presidente Vicente Fox, capo delle forze armate.
 in questeo momento oaxaca vive una guerra.
Elicotteri stanno sorvolando la cittá gettando gas lagrimogeno, ogni barricata prende fuoco e la popolazione é in strada lottando. Radio Universitá sta trasmettendo le notizie e chiamando a rinforzare le barricate nelle strade intorno per proteggere la diffusione di informazioni.
Il popolo di oaxaca ha aiutato addirittura soldati e poliziotti che nelle prime ore di scontri sono svenuti per mancanza di idratazione e alimenti. Cosi duro fu l'addestramento nelle ore precedenti che furono lasciati senza alimentazione.
 le donne hanno portato da mangiare facendo capire che il loro nemico non sono i soldati ma il governo.
 La popolazione sta resistendo e invita a mobilitarsi nazionalmente e internazionalmente.
Il 2 di novembre la Polizia Federale Preventiva (esercito vestito di blu e grigio) tenta l'assalto alla cittá universitaria dove l'unica radio in mano alla APPO sta trasmittendo le notizie degli scontri per le strade. L'attacco é brutale ma il popolo organizzato di Oaxaca accorre alla gente gia presente dietro le numerosissime barricate che proteggono radio universitá, la PFP avanza con carri armati che gettano gas lacrimogeno con acqua, elicotteri della polizia sparano i gas direttamente sulle persone. dopo 7 ore di assedio la polizia che stava entrando nella cittá universitaria si vede circondata da 50000 persone che hanno risposto alla chiamata continua della radio. La polizia si ritira, é costretta a ripiegare, la APPO vince una battaglia, la radio é salva, la vera informazione continua ad arrivare. le dure ore di scontri lasciano un saldo di un numero imprecisato di prigionieri politici che vengono portati direttamente e illegalmente nei quartieri militari, un numero imprecisato di feriti e desaparecidos e almeno un morto, un minore colpito da un gas lagrimogeno.
Ricordiamo che il saldo approssimativo di aderenti alla APPO assassinati in questi cinque mesi é arrivato a 25 persone; 16 negli ultimi 5 giorni, da quando il governo federale ha ordinato l'attacco alla capitale.
Il 3 novembre la APPO ha chiamato ad una controoffensiva generale, a moltiplicare le barricate nella cittá, ed a rinforzare quelle della cittá universitaria. Ha inoltre convocato alla Sesta Megamarcha per domenica 5 di novembre.
(ricordo che nelle due precedenti si é superato il milione di manifestanti in uno stato che conta 3.4 milioni di persone, il 70% indigene e che vivono in comunitá, in uno stato di povertá che non gli permette di accorrere ad una marcia nella capitale).


leggi:  Conclusioni e raccomandazioni preliminari della CCIODH sul conflitto sociale in Oaxaca

          INFORME COMPLETO SULLA SITUAZIONE IN OAXACA

            Bollettino CIEPAC sulla insurrezione popolare in Oaxaca: spiega cos'è l'APPO, perchè nasce, cosa propone...





ulteriori informazioni :

links:

in italiano:           Indymedia Italia
                          Comitato Chiapas di Torino
                          www.edoneo.org

in spagnolo:         Asamblea Popular del Pueblo de Oaxaca
                          Oaxaca Libre



ascolta Radio Universidad de Oaxaca o Radio Planton!!!!!



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