Escalation della repressione e morte nel campo

 

La notte del 12 giugno, un commando di sicari al servizio dei latifondisti locali assassina Irene Ramìrez, dirigente del Movimiento Campesino del Aguan (MCA). Questo crimine, assieme ad altri tuttora impuniti, sono la risposta dei latifondisti di fronte all’imminente legalizzazione di centinaia di occupazioni di terre da parte di gruppi contadini organizzati. Parlando con Sirel, Luis Santos Madrid, secretario general del Sindicato de Trabajadores del Instituto Nacional Agrario (SITRAINA), ha spiegato la situazione.

 

Da 40 anni gruppi contadini senza terra stanno occupando terreni improduttivi costruendo degli accampamenti per numerose famiglie. “attualmente, nell’Istituto Nazionale Agrario (INA) ci sono 650 dossier di insediamenti contadini, i quali reclamano il riconoscimento del diritto di rimanere nei terreni occupati e che gli venga esteso un documento di proprietà”, informa Luis Santos del sindacato dei lavoratori del INA (SITRAINA).

 

La lotta di questi contadini ha ottenuto la approvazione di un decreto di espropriazione forzosa nel mese di maggio passato, attraverso il quale viene riconosciuto il diritto alla proprietà di terra ai gruppi contadini che hanno presentato i dossier dei 650 insediamenti nell’INA. Inoltre, il riconoscimento viene esteso ad altri gruppi, che comprovano la permanenza per più di 2 anni nei terreni che attualmente occupano.

 

“La maggior parte degli insediamenti si trova in terreni privati -dice Luis Santos-, ed ogni gruppo contadino, integrato mediamente da 15 famiglie, reclama un terreno che non supera in nessun caso la superficie di 110 ettari”.

 

I latifondisti si oppongono all’applicazione del decreto di espropriazione, ed hanno innescato un’escalation di violenza per fare pressione sul potere legislativo, al quale esigono l’annullamento del decreto. In questo contesto, la notte del 12 giugno – riferisce Santos – un commando di sicari sotto gli ordini dei latifondisti locali entra nell’insediamento ed assassina a  colpi di pistola il compañero Irene Ramírez, per intimidire gli altri e per fare pressione sul governo”.

 

“Analogamente – aggiunge il Segretario Generale del SITRAINA-, nel settore occidentale del paese, in un insediamento che si trova su terreni fiscali fraudolentemente in possesso di privati, si è verificata un’invasione di persone armate che violentemente hanno sgomberato le famiglie contadine insediate, con la complicità delle autorità poliziesche locali. Ci sono 14 compagni in prigione con l’accusa di usurpazione di terra”.

 

I latifondisti e i potenti dell’Honduras storicamente hanno ricorso all’utilizzo di sicari e bande armate per infondere il terrore nella popolazione e per eliminare coloro che considerano nemici, “però da quando è stato approvato il decreto – dice Santos – la violenza dei potenti è aumentata ancora di più, mentre la complicità della polizia e degli enti giudiziari sinora  hanno garantito loro la totale impunità.

 

Luis Santos enfatizza che il SITRAINA” continuerà ad appoggiare il reclamo dei contadini, condannando la violenza dei latifondisti, che in quest’occasione sono stati sconfitti giuridicamente grazie alla lotta organizzata del movimento contadino honduregno. Facciamo un appello a tutte le organizzazioni amiche e fraterne a diffondere questa denuncia e a sommarsi a coloro che stanno sostenendo la lotta dei contadini per la terra, per poterla lavorare e viverci con le loro famiglie”



Tegucigalpa, 12 amaggio 2008

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