Voci messe a tacere

Nuovo rapporto di Global Witness sulla violenza contro chi difende la terra e l’ambiente

Tegucigalpa, 12 settembre 2024 (di Giorgio Trucchi | Rel UITA/LINyM) -.

Las voces silenciadas

196 persone impegnate nella difesa della terra e dei beni comuni sono state uccise l’anno scorso. La maggior parte degli omicidi – l’85% – si è concentrata in America Latina, che è risultato ancora una volta il continente più pericoloso per ambientalisti e attivisti

“Voces silenciadas“[1] (Voci messe a tacere) è l’ultimo rapporto di Global Witness. La Colombia è la nazione con il maggior numero di omicidi (79), seguita da Brasile (25), Honduras e Messico (18), Filippine (17).

Da quando, nel 2012, l’organizzazione britannica ha iniziato a denunciare gli attacchi alle persone che difendono la terra e l’ambiente, 2.106 difensori sono stati uccisi in tutto il mondo. Almeno

1.500 dalla firma dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici nel 2015.

Un numero molto probabilmente sottostimato, poiché individuare, denunciare e indagare su questi crimini sta diventando sempre più difficile e pericoloso.

America Latina, la peggiore

La Colombia è di gran lunga il paese più letale, con 461 persone uccise tra il 2012 e il 2023. Seguono Brasile (401), Filippine (298), Messico (203) e Honduras (149). L’Honduras detiene il triste primato di nazione con il maggior numero di omicidi pro capite e l’America Centrale quello di regione più letale.

L’omicidio rimane la strategia più comune per mettere a tacere chi difende terra e beni comuni. Ma ci sono molti altri modi: intimidazioni, campagne diffamatorie, criminalizzazione, persecuzioni giudiziarie.

Popolazioni indigene e miniere

Delle persone uccise nel 2023, il 43% erano indigeni e il 12% donne. In Colombia, delle 79 persone uccise lo scorso anno (il 40% del totale globale), il 67% erano indigeni e contadini. In Messico, il 70 per cento era costituito da indigeni e contadini.

L’industria mineraria (industria estrattiva) continua a essere il principale movente industriale delle uccisioni dei difensori , seguita dal disboscamento e dall’agrobusiness. Più della metà delle uccisioni legate all’industria estrattiva avvenute tra il 2012 e il 2023 sono avvenute in America Latina.

In questo contesto, Global Witness ha ribadito i passi più importanti che gli Stati devono compiere per proteggere i difensori, tra cui la creazione di un ambiente sicuro, la rilevazione, la documentazione e l’analisi sistematica degli attacchi e la facilitazione dell’accesso alla giustizia.

Le aziende devono rilevare, prevenire, documentare, mitigare e riparare i danni causati dalle loro operazioni e garantire il rispetto delle leggi e della responsabilità aziendale.

[1]
https://www.globalwitness.org/documents/20698/Global_Witness_Land_And_Environmental_Defenders_Sep_2024_Report_Spanish.pdf

Fonte: Rel UITA [1] (spagnolo)

©  di Giorgio Trucchi – Lista Informativa Nicaragua y Más (LINyM)