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HONDURAS: DICHIARAZIONE
DI DURUGUBUTI
Noi rappresentanti dei popoli Garifuna e Lenca e di via Campesina, riuniti nell’ambito del forum di biodiversità territorio e cultura, ci manifestiamo con gli spiriti degli antenati massacrati settanta anni fa in questa comunità dalla dittatura di Tiburcio Carías e dichiariamo: Di fronte all’offensiva neoliberale del Plan Puebla Panama, che pretende di avallare il neocolonialismo tra i nostri popoli, distruggendo habitat e distribuendo le sue reti energetiche, di trasoprti e di maquilas, eleviamo un volta ancora la nostra voce contro il saccheggio dei nostri territori e la disarticolazione delle organizzazioni sociali e politiche, con il proposito di espandere la dominazione dei paesi industrializzati e le loro compagnie nell’istmo centroamericano. L’imposizione degli Organismi finanziari internazionali come il FMI, BID, BCIE, USAID, UE, etc. con i loro progetti di distruzione che sono soliti chiamare “integrazione e sviluppo”, mettono in pericolo la vita e le culture dei nostri popoli, anteponendo uno “sviluppo” basato sui guadagni economici all’equilibrio con la natura, parte intima delle nostre cosmovisioni e dalla quale molti di noi ottengono il sostentamento. Che la grave crisi alimentare del paese è radicata in una politica basata sulla produzione agricola destinata alle esportazioni, senza che esista una strategia di riforma agraria integrale, che garantisca il diritto alla terra per contadine e contadini honduregni e la Sovranità Alimentare Che l’approrpiazione della biodiversità da parte delle multinazionali, che include acqua, flora, fauna, e in più le conoscienze tradizionali dei nostri popoli – che sono relazionate con la conservazione e l’uso razionale delle risorse – pone in grave pericolo la nostra sopravvivenza. Le politiche colonialiste stimolate dal Plan Puebla Panama stanno dando origine a conflitti sociali che hanno scatenato atti repressivi per mano delle forze armate degli stati nazionali, che hanno adottato il terrore come una strategia di controllo sociale a beneficio delle elites al potere, delle compagnie transnazionali e degli organismi finanziari che hanno disegnato il piano di dominazione economica. Il riscaldamento globale e le gravi conseguenze che rileviamo a livello planetario per alimentare il consumo di un’industria divoratrice che è responsabile del disastro del cambiamente climatico e ci colpisce in forme divrse. Che di fronte all’applicazione di multipli Trattati di Libero Commercio totalmente asimmetrici, a favore di un sistema basato sullo sfuttamento e il consumo smisurato, che ha portato anche alla distruzione del pianeta: CHIEDIAMO Immediata sospensione dei megaprogetti in aree protette o di alta fragilità ecologica, come le annunciate dighe di el Tigre, Patuca (Biosfera Corazon del corridoio biologico mesoamericano) e il progetto turistico Bahía de Tela che include il riempimento della laguna de los Micos (RAMSAR 722); e allo stesso tempo che si interrompa la distruzione di innumerevoli fiumi e torrenti in tutto il paese. Sospensione immediata delle leggi mineraria e forestale vigenti, e dei tentativi di false riforme di membri del congresso al soldo delle transnazionali. Annullare immediatamente le più di 300 concessioni minerarie autorizzate – equivalenti a più di 30000 km quadrati nel paese – recuperando in questo modo la sovranità nazionale e l’equilibrio ambientale, rispettando i diritti territoriali e culturali dei popoli indigeni, neri, e contadini dell’ Honduras. Una riforma agraria integrale, accompagnata da una strategia di sicurezza alimentare nazionale che risponda alle necessità del popolo e non sia disegnata dagli organismi finanziari internazionali e dalle oscillazioni del mercato. Moratoria indefinita dell’esplorazione e dello sfruttamento di idrocarburi, e allo stesso tempo disegnare ed eseguire una strategia di risparmio nel consumo di energia. In più che nella stesura finale si rispetti l’impegno col popolo honduregno, dando priorità alla nostra sovranità e dignità, e anteponendole agli accordi con le trnasnazionali straniere e alle pressioni degli Stati Uniti. Ratificazione immediata del Protocollo di Biosicurezza (Cartagena), per riuscire a frenare la perdita delle varietà native delle nostre sementi, in particolare il mais. Prendendo misure precauzionali per salvaguardare le culla del mais, etichettando i prodotti che sono fabbricati con alimenti transgenici. E in questo modo di fronte alla riattivazione che sta avvenendo nella coltivazione del mais, riuscire ad impedire l’importazione massiccia di sementi e cereali geneticamente modificati, e sospendere l’importazione e la coltivazione di varietà transgeniche. Di fronte agli effetti diretti del riscaldamento globale che stiamo soffrendo in Honduras dall’uragano Mitch, con un incremento dell’intensità e numero delle tormente, aumento delle temperature e periodi di lunghe siccità che colpiscono il paese, esigiamo una strategia strutturale di risposta al riscaldamento globale e ai suoi effetti in aree altamente vulnerabili come la costa del caribe, la zona sud e il paese in generale. Rfiuto totale della Legge Indigena fabbircata dal consorzio PAPIN – BID, che è stata elaborata alle spalle delle comunità indigene, violando lo spirito della convenzione 169 dell’OIL, esigiamo quindi la applicazione e il rispetto della convenzione, cominciando con l’emendamento dell’articolo 100 della legge sulla prorpietà, che attenta contro la proprietà comunitaria. Di fronte agli atti repressivi che noi indigeni, neri, contadini, operai e ambientalisti stiamo sistematicamente soffrendo, esigiamo rispetto totale dei diritti umani del popolo honduregno e una applicazione della giustizia ai criminali. Come risposta alle dette aggressioni ci impegnamo a intensificare il processo di resistenza, l’organizzazione, l’informazione e la formazione, e l’impegno nella costruzione di alternative destinate alla creazione di una società più giusta e equa. Con la forza di coloro che sono stati massacrati a Durgubuti, Talanquera, Astillero, Horcones e gli spiriti di Lempira, Etempica, Iselaca, Mota, Barauda y Satuye, continueremo nella lotta con dignità. San Juan Tela, Durugubuti, 18 marzo 2007 Organización Fraternal Negra de Honduras, OFRANEH. Consejo Cívico de Organizaciones Populares e Indígenas de Honduras, COPINH. Vía Campesina. Grito de l@s Excluid@s -Honduras. Grito de l@s Excluid@s - Mesoamericano. Grito de l@s Excluid@s - Continental. Educación para la Paz EDUPAZ, Chiapas, México. EDUCA A.C., Oaxaca, México. Consejo de Ejidos y Comunidades Opositoras a la Presa la Parota, CECOP, Acapulco México. Nanny alves, Bailarina y coreógrafa, Pernambuco, Brasil. Eduardo BÄHR Colectivo El Cortamortaja Centro Memorial Dr.Martin Luther King, Jr. / La Habana / Cuba Consejo Indígena Monexico-pueblos Nahuatl y Chorotegas-Nicaragua Consejo de Mujeres Indígenas Nahuat en el Dpto de Rivas. |