da ilmanifesto
La Carovana dell'acqua arriva nella
città industriale dell'Honduras dove la multinazionale italiana
è in affari con Astaldi e Nasser
di Guglielmo Ragozzino, SAN PEDRO SULA
Anche se il presidente di Honduras Zelaya
non lo sa, come risultava all'incontro con la Carovana dell'acqua
(Tegucigalpa, 13-11-2008) l'acqua di San Pedro Sula è italiana,
almeno al 95%. Per alcuni è perfino una gloria nazionale,
l'affratellamento di due paesi latini, affiliati alla stessa religione,
la prova provata che anche noi, quando ci mettiamo buona
volontà, possiamo affermarci in campo internazionale. San Pedro
Sula è la città industriale dell'Honduras. Dentro e tutto
intorno industrie, miniere, cave. Cresce del 5% all'anno e crescono i
problemi. La città manca di acqua pulita e con l'arrivo di molta
immigrazione, dall'interno e da fuori, la situazione è
peggiorata; in effetti la rete idrica è disperante, e la
fognatura è un pio desiderio. Non entra nelle case, in altre
parole, acqua pulita e quella che esce si disperde chissà
dove.In generale, l'acqua in Honduras è pubblica e distribuita
da un'impresa, Sanaa del tutto inefficiente, povera, corrotta secondo i
più. Così S. Pedro Sula, città emergente, ha
deciso di municipalizzare l'acqua. Il primo passo fu quello di
trasferire il controllo sull'acqua alla Dima, impresa municipale, di
tipo moderno ma priva di fondi. L'operazione si apriva in un quadro
finanziario internazionale molto favorevole ad appoggiare ogni forma di
privatizzazione. Perfino la Dima era preferibile alla Sanaa. La Banca
di sviluppo interamericano del gruppo della Banca mondiale mise a
disposizione una decina di milioni di dollari e dunque anche il suo
avallo. Il processo di concessione alla gestione privata fu affrontato
e votato nel parlamento nazionale dell'Honduras. Una volta superata la
strettoia politica, Dima si guardò intorno e piuttosto che
affidarsi ai francesi, si affidò agli italiani. Di undici
compagnie e consorzi con caratteristiche sufficienti per essere ammessi
alla gara, vinse infatti quello denominato Acea + Otros. Uno degli
Otros, Astaldi, era il nome più conosciuto: la compagnia di
costruzioni italiana era infatti autrice della diga di Concepcion per
la quale aveva ottenuto nel 1990 il premio Ingersoll Rand per il
miglior costruttore di dighe nel mondo, come si legge nelle carte
ufficiali della società. Di molte altre lodevoli e lodate
attività recenti di Astaldi in Honduras riferisce un articolo
festoso apparso sul sole 24 ore il 9 novembre 2008 (Vincenzo Chierchia,
«Da Astaldi progetti per 1,5 miliardi»)Chiamati da Acea o
forse da Astaldi che conosce il mondo assai più della romanista
Acea, ecco gli Otros italianos. C'è chi è arrivato subito
e, vista l'occasione, c'è chi chiama gli amici e gli amici degli
amici: la scampagnata fuori le mura è sempre piaciuta a tutti:
un classico cittadino. Così oggi le azioni della società
dell'agua San Pedro Sula sono divise tra sei soci: uno locale, il
gruppo Terra con il 5% del capitale, e un ruolo non disprezzabile. Esso
infatti è il punto di congiungimento tra i capitali di
finanzieri arabi ed egiziani («Interessi egiziani, dei
Nasser», ci dirà, nella nostra scarsa attenzione, il
vescovo di S. Barbara Luis Alfonso Santos, sempre informato sui poteri
del suo paese). Si tratta del gruppo di Fredy Nasser, a capo della
fondazione Antonio Nasser, che si interessa alla chimica, all'energia e
alle telecomunicazioni. A fianco i cinque oriundi: Acea con il 31% ,
Enia con il 30%, Astaldi con il 15%, Lotti con il 4%, e un altro,
Ghella o qualcosa del genere, con il 15%. Ma sono i primi che contano.
Acea rifornisce di acqua il 12% della popolazione italiana, essendo
presente in tre regioni: Lazio (Roma e Frosinone), Campania (Sarno e
zona vesuviana) e Toscana ( Firenze, Siena-Grosseto, Pisa e Lucca).
Astaldi è il maggior costruttore italiano, anche se per
civetteria dice di essere il secondo: costruisce dighe, ponti, strade
in molto parti del mondo; è quotato in borsa e il capitale
è fortemente in mano alla famiglia del fondatore e a suoi soci
finanzieri. Lotti è una società di ingegneria e
progettazione, attiva all'estero. Ha progettato in Honduras la diga
Concepcion, realizzata da Astaldi e ha sviluppato le risorse idriche di
Tegucigalpa. Ha lavorato nello sviluppo idroagricolo nella valle
Atitlan in Guatemala. L'unica pecca a tanta attività è il
fatto che il numero uno è Piergiorgio Romiti, uno dei
responsabili delle ecoballe campane. Enia è energia, smaltimento
rifiuti e acqua di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Nasce dalla
società primigenia Agat di Reggio Emilia che in sostanza ha
fagocitato le altre province ed è con molta probabilità
la più efficiente delle multiutility nazionali italiane. E'
difficile immaginare un ruolo di Enia in Honduras. Forse lo
spiegheranno gli amministratori ai soci, dicendo che lo fanno per
guadagnare molto e ridurre di altrettanto le bollette italiane; ma
molti degli abitanti dell'Emilia Romagna non ne sarebbero affatto
lusingati. E se poi a San Pedro lo si venisse a sapere...Oppure diranno
di farlo per dare una mano all'Honduras. ..Acea è notoriamente
acqua ed elettricità di Roma. Agli occhi stranieri è
un'impresa italiana, pubblica, espressione della capitale d'Italia,
quindi un modello di forza tecnologica e imprenditoriale e insieme un
gruppo indipendente e non privato. In Italia ci sono dei dubbi sul
fatto che l'affare sia così semplice. E' noto infatti che il
secondo socio di Acea, dopo il comune di Roma con il 51%, sia proprio
Suez con l'8,6%; e un paio di consiglieri di amministrazione sono in
carica per rappresentarne gli interessi e la volontà. Suez: la
più estera delle multinazionali francesi dell'acqua, la
più temuta dai sostenitori dell'acqua bene comune. L'ultimo tra
cotanto senno è un antico costruttore romano, Ghella, socio al
15%. Perché si è unito al gruppo? Perché gli altri
lo hanno preso con sé? E soprattutto: chi è Ghella? Deve
avere ereditato la posizione dalla Sogene, braccio operativo della
Società Generale Immobiliare dei tempi andati, quella
appartenente al Vaticano, quando Michele Sindona faceva il bello e
cattivo tempo. Oggi si tratta di un gruppo con 4.000 addetti che agisce
prevalentemente in America latina: Venezuela e Argentina. Su 1,7
miliardi di euro di fatturato, 1,2 sono ottenuti in Venezuela e 320
milioni in Argentina. A Parabien in Guatemala, c'è un impianto
idrico costruito da Ghella e a Città del Guatemala l'impresa ha
ristrutturato l'ospedale Roosevelt. In un lontano passato Ghella ha
costruito la linea ferroviaria calabro-lucana nonché le
fondamenta del World Trade Center di New York. Non sembrano, nessuna
delle due, a prima vista, grandi idee ingegneristiche. D'altro canto
Sogene è nota per aver costruito il complesso del Watergate a
Washington, i palazzi dove Tricky Dick Nixon finì per
inciampare.I dirigenti honduregni dell'impresa San Pedro Sula ci hanno
assicurato che il guadagno della loro società nei confronti
degli abitanti di San Pedro è molto contenuto e che così
sarà anche negli anni avvenire. Più tardi, verso la fine
della concessione che scade nel 2030, le cose andranno meglio per gli
investitori. Rimane da capire perché, uno per l'altro, essi lo
abbiano fatto. Un primo motivo è probabilmente che essi volevano
stare nel gioco, accreditarsi presso Banca mondiale & company, come
una serie di imprese multiuso e affidabili, capaci, comunque, di
aderire alla linea vincente della privatizzazione. Inoltre ritenevano
molto utile conoscere i dirigenti politici ed economici di paesi in
procinto di entrare nell'area dello sviluppo. La presenza del gruppo
Nasser nell'affare indica la volontà di stringere rapporti con
gli esponenti economici locali. C'è poi il business dell'acqua,
ritenuto di grandi prospettive e guadagni, se affrontato con il
necessario savoir faire e in tempo. Gli italiani che contano sono certi
di avere savoir faire.