Popolo Garifuna ancora sotto attacco
Tegucigalpa, 25 settembre (di Giorgio Trucchi | Rel UITA / LINyM) -. Alle prime ore del mattino del 19 settembre, uomini armati di fucili d’assalto si sono introdotti nella comunità di Vallecito, nord-est dell’Honduras, e si sono diretti verso la casa della dirigente garifuna Miriam Miranda. L’intervento degli uomini del servizio di sicurezza della coordinatrice della Ofraneh (Organizzazione fraterna nera honduregna) li ha messi in fuga, impedendo un quanto mai probabile attentato.
Per la Ofraneh, quanto accaduto è parte di un piano di sterminio contro il popolo Garifuna e le sue comunità organizzate, che lottano in difesa delle loro terre ancestrali e dei beni comuni.
L’organizzazione punta il dito contro il modello neoliberista, che in Honduras continua a promuovere progetti estrattivi, energetici, agroindustriali e turistici, usurpando e saccheggiando i loro territori.
Nel luglio di quest’anno si sono compiuti tre anni dalla sparizione forzata di quattro giovani attivisti, membri della Ofraneh e difensori dei territori ancestrali della comunità di Triunfo de la Cruz[1].
Secondo l’ultimo rapporto di Global Witness[2], sono 14 i difensori della terra, dei territori e dei beni comuni assassinati lo scorso anno in Honduras. Il paese centroamericano continua a mantenere il triste primato del maggior numero di attivisti ambientali assassinati pro capite al mondo.
La debolezza del Sistema di Protezione
Proprio in questi giorni, Miranda e la Ofraneh avevano chiesto una riunione al Comitato tecnico del meccanismo di protezione nazionale (Ctmp)[3] che si sarebbe dovuta realizzare a Vallecito. L’obiettivo era di verificare le misure di protezione adottate per la dirigente garifuna e altri leader comunitari, la cui vita è in grave pericolo.
Miranda è beneficiaria del Sistema nazionale per la protezione dei difensori dei diritti umani, dei giornalisti, dei comunicatori sociali e degli operatori della giustizia (Snp)[4].
Nonostante l’urgenza e la gravità di quanto accaduto, la procura generale della Repubblica, quella dei diritti umani e il ministero della Sicurezza, che insieme al ministero per i Diritti Umani integrano il Ctmp, hanno disertato la riunione, adducendo problemi burocratici e di comunicazione.
Di fronte a tale superficialità, la Ofraneh ha condannato l’atteggiamento dei membri del Comitato tecnico e ha denunciato l’inefficacia del meccanismo di protezione, considerando i suoi integranti responsabili di qualsiasi nuovo attacco contro Miranda e altri dirigenti garifuna.
“Esprimiamo la nostra indignazione. Nonostante il rischio imminente per la vita di Miriam Miranda e del popolo Garifuna, questa assenza irresponsabile dimostra solo l’inefficacia del Meccanismo e la mancanza di impegno nel proteggere la vita dei difensori”, ha affermato l’organizzazione in un comunicato.
L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani in Honduras ha immediatamente raggiunto la zona e ha espresso rammarico per l’assenza di tre delle quattro autorità pubbliche che dovevano partecipare alla riunione.
Ha quindi chiesto allo Stato honduregno di “rafforzare il suo impegno e di avanzare nell’adozione delle misure necessarie al più alto livello”, affinché il Sistema di Protezione possa operare nel modo più efficace possibile, garantendo così la vita, l’integrità e la sicurezza dei beneficiari.
Decine di organizzazioni nazionali e internazionali hanno espresso la loro solidarietà a Miranda, alla Ofraneh e alle comunità garifuna organizzate. Hanno inoltre condannato l’espansione di un modello economico che continua a saccheggiare territori e beni comuni, perpetuando un sistema di violenza, impunità e miseria.
In un video, la stessa Miriam Miranda ha ringraziato i molteplici messaggi di solidarietà ricevuti dopo i gravi fatti avvenuti a Vallecito e ha riaffermato con forza l’impegno del popolo garifuna nella lotta in difesa delle terre e territori ancestrali, contro quei progetti di morte che mettono a rischio la loro stessa esistenza.
[1] https://www.peacelink.it/latina/a/49588.html [2] https://www.pressenza.com/it/2023/09/difensori-della-terra-sempre-sotto-mira/ [3] Il Meccanismo di protezione nazionale è un programma statale per dare risposta alla violenza strutturale contro determinati gruppi sociali e persone minacciate a causa delle loro attività. [4] Creato in Honduras nel 2015, stabilisce le politiche di protezione, ripartendo le responsabilità tra i diversi ambiti amministrativi.