Otre 1000 firme per chiedere giustizia – di G. Trucchi | LINyM
Causa Berta: Organizaciones internacionales exigen captura de autores intelectuales (+ fotos)
Questo 3 febbraio, a meno di un mese dal quarto anniversario del vile assassinio della leader indigena Berta Cáceres, organizzazioni nazionali ed internazionali, accompagnate dal Consiglio Civico di Organizzazioni Popolari ed Indigene dell’Honduras (Copinh), hanno consegnato al Pubblico Ministero un documento nel quale si richiede allo Stato dell’Honduras “di procedere nell’investigazione, sentenza e punizione degli autori intellettuali” del crimine, iniziando dall’ex direttore dell’impresa Sviluppi Energetica SA (DESA), ed ex membro dell’apparato d’intelligence delle Forze Armate, David Castillo.
La sentenza condannatoria dello scorso 2 dicembre contro sette autori materiali dell’assassinio, con pene comprese tra i 30 e i 50 anni di carcere, non è sufficiente, assicurano le organizzazioni solidali col Copinh ed i parenti di Berta Cáceres.
Lo stesso tribunale confermò che “l’azione di resistenza del popolo Lenca organizzato nel Copinh e capeggiato da Berta Cáceres in difesa del fiume Gualcarque, provocò la pianificazione e mediazione del modo in cui dar morte alla signora Caceres, il tutto a conoscenza e con il consenso dei dirigenti dell’impresa DESA.”
Più di 550 organizzazioni e oltre 450 persone hanno firmato il documento ed espresso la loro preoccupazione dinanzi a “la mancanza di azione contro la totalità degli autori intellettuali vincolati al crimine, che attualmente permangono nell’impunità.”
Hanno anche esortato lo Stato dell’Honduras a revocare la concessione sul fiume Gualcarque, processo viziato fin dall’inizio dalle irregolarità commesse al momento di accordare la licenza ambientale e la concessione stessa.
Il Copinh esige risposte.
“(Quattro anni) è stato un tempo prudente e sufficiente affinché lo Stato potesse dedurre le responsabilità ed attivate le azioni legali atte a perseguire la struttura criminale”, si legge in un nuovo comunicato del Copinh.
“Tale poca volontà politica reiterata in processi negligenti ed inefficienti – continua l’organizzazione indigena honduregna cofondata da Caceres – è quella che ha dato adito all’impunità dei signori Daniel Atala Midence, José Eduardo Atala, Pedro Atala e Jacobo Atala, che oggi continuano a girare tranquilli senza alcuna conseguenza per aver messo in moto e deciso l’esecuzione del crimine.”
Bertha Zúniga Cáceres, figlia della dirigente indigena assassinata ed attuale coordinatrice del Copinh, ha indicato lo Stato come complice del crimine.
“Intendiamo questa mancanza d’indagine e di azione nel punire i mandanti, come una mancanza di volontà politica e finanche una complicità dello Stato. Fa parte del mantello di impunità con cui si è coperto questo crimine.
Non basta la sentenza contro gli autori materiali, ma insieme alle organizzazioni e persone – sono più di mille – che hanno firmato il documento esigiamo una risposta reale e contundente da parte delle autorità. Esigiamo la cattura degli autori intellettuali”, ha affermato Zúniga Cáceres.
Foto G. Trucchi | LINyM
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Traduzione di Adelina Bottero