Indigeni installano accampamento per evitare installazione di idroelettrica in Rio Bianco

Honduras, Intibucá Oct 16, 2015

In difesa del territorio e la sovranità, “le comunità di Rio Bianco, Intibucá, abbiamo installato un accampamento a tempo indefinito sulle rive del sacro Fiume Gualcarque, minacciato nuovamente per l’installazione della diga idroelettrica Agua Zarca”, indicò Francisco Gómez, presidente del Consiglio Indigeno di detto settore.

campamento rio blanco oct 15

A seguito spiegò che questa azione la stanno realizzando perché l’impresa Desarrollos Energéticos (DESA), da due settimane ricominciò i lavori e “con questi arriva anche la scalata di repressione contro le comunità che si oppongono alla illegittima costruzione della diga, che è arrivato all’estremo di violentare la vita quotidiana delle nostre comunità”, manifestò.
“Con lo spirito di lotta dei nostri antenati ancestrali e con la forza della madre natura, come popolazione Lenca, stiamo forti e decisi in questo blocco, ricordando che da tre anni stiamo vigliando questa via di accesso al rio Gualcarque per ostacolare l’installazione del progetto idroelettrico”, assicurò. All’ombra degli alberi ubicati sulle rive del fiume, le famiglie Lencas hanno installato una cucina provvisoria dove preparano i fagioli ed uova per le persone di turno nell’accampamento. La sabbia bianca ed alcuni pietre servono da letto affinché alcuni possano riposarsi in alcuni momenti del giorno.

Accompagnati per la pioggia, il sole, la luna ed il canto notturno degli animali, “qui stiamo a 20 metri dove pretendono installare la diga per catturare per più di 20 anni le acque del nostro fiume. Stiamo facendo turni di 24 ore ed in ogni alterno c’è una media di più di 100 persone, specialmente nella notte quando dobbiamo fare attenzione alle mosse del nemico”, indicò.

Minaccie e pericoli

Mentre assaggiava una tazza di caffè amaro (non avevano denaro per comprare zucchero), il dirigente indigeno manifestò che in alcuni momenti del giorno o la notte si mettono a pescare per potere variare nella dieta alimentare, tuttavia la notte del giovedì 15 di ottobre, furono oggetto di attentati da parte di persone che lavorano per l’idroelettrica.

“Come noi stiamo nella parte bassa, dalla parte di sopra della collina ci lanciavano grandi pietre che noi schiviamo mentre correvamo per non uscire feriti. Anche in ore della notte si ascoltano spari di ogni tipo di arma da fuoco per intimorirci”, indicò Francisco Gómez.

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“Noi siamo preoccupati perché inoltre cominciarono già le minacce a morte contro la dirigenza indigena che si oppone al progetto. Ad alcuni hanno detto che li assassineranno ed al altri che li faranno sparire”, indicò Tomás Gómez del Consiglio Civico di Organizzazioni Popolari ed Indigene del Honduras, COPINH.
Gómez manifestò che come popolo  indigeno sono coscienti dei pericoli che rappresenta la lotta, e rimarcò che ancora li pesa l’assassinio del leader indigeno Tomás García, fucilato per l’esercito onduregno, responsabile ad aver ferito anche suo figlio Allan García, mentre partecipavano ad una protesta contro il progetto idroelettrico.

“La criminalizzazione della protesta indigena, la persecuzione in vari modi, la stigmatizzazione dei suoi leader nei mezzi di comunicazione, cercando di screditarli e presentarli contemporaneamente come violenti, corrotti ed inflessibili, sono parte di un’operazione di manuale contro le comunità e contro il Copinh, che sostiene con fermezza la difesa dei nostri territori, dei beni comuni, della nostra identità e dignità”, indicò Tomás Gómez.

I fiumi e la vita

La vita è minacciata per i mega progetti energetici che pretendono costruire privatizzando e depredando la vita, come si sta tentando con il Rio Cangel e Rio Gualcarque, i quali nascono nella cordigliera di Puca Opalaca attraversando i municipi di San Francisco di Opalaca ed Intibucá, e che sono affluenti del Fiume Ulúa.
“Entrambi i fiumi sono stati mantenuti ancestralmente per il popolo Lenca ed entrambi sono stati consegnati illegalmente alle imprese nazionali e transnazionali tra i quali Blue Energy e DESA, col fine di sostenere un’economia estrattivista che favorisce direttamente i grandi capitali e che colpisce le popolazioni indigene”, disse Tomas Gómez.
Aggregò inoltre che la lotta delle comunità, non si è trattenuta nonostante la criminalizzazione costante, compresa l’assassinio di leader indigeni, e non si tratterrà perché le loro vite sono legate alla madre terra, ai fiumi, alle montagne e la biodiversità che hanno mantenuto per secoli.
La “nostra lotta e resistenza nacque più di cinque secoli fa, e ha nomi emblematici nella memoria collettiva, risaltando i caciques Lencas: Lempira, Etempica e Mota, che si affrontarono agli invasori fino al fine”, concluse il leader indigeno.

fonte: http://copinhonduras.blogspot.it/2015/10/indigenas-instalan-campamento-para.html?spref=tw