Compagne e compagni, condividiamo con voi un breve aggiornamento sulla causa Berta Cáceres.
La causa Berta Cáceres è un appello alla giustizia dei popoli indigeni, delle donne combattenti honduregne. È la rassegnazione della vita, del pensiero e dell’azione della compagna Berta per la lotta storica del popolo honduregno. A 44 mesi dall’assassinio, gli autori intellettuali del crimine non sono stati indagati né processati.
Nel marzo 2019, l’UFECIC, in collaborazione con la MACCIH, ha emesso un’ingiunzione fiscale a 16 funzionari pubblici per i reati commessi in relazione alla licenza ambientale concessa a DESA per l’imposizione del progetto Hidroelectricad Agua Zarca.
Il 4 settembre, la corte d’appello ha revocato la decisione del giudice che il COPINH facesse parte di questo processo come vittima del caso. In questa maniera, come già successe durante il processo agli autori materiali dell’anno scorso, vengono escluse sia la famiglia di Berta come anche le comunità organizzate del COPINH dal processo legale per la frode sul fiume Gualcarque, fiume sacro che è stato difeso dalle grinfie di Synohidro e di DESA, fiume per il quale Berta è stato ucciso.
In questo caso David Castillo è stato accusato di frode, negoziati incompatibili con le sue funzioni, e l’uso di documenti falsi.
L’udienza preliminare che doveva portare a processo David Castillo per la sua responsabilità nell’assassinio di Berta Cáceres, è stata sospesa in tre occasioni per le manovre della difesa legale di Castillo. La difesa non soltanto cerca di dissociarlo dal crimine mettendo in discussione le prove che lo legano a esso, bensì opera con pratiche dilatorie che lasciano intravedere il loro timore che le prove vengano a galla coinvolgendo gli altri autori intellettuali responsabili di questo crimine.
Oltre a ciò, la stessa difesa di David Castillo e di DESA, con l’approvazione dei media honduregne, ha installato una campagna mediatica che cerca di vittimizzare David Castillo e delegittimare il processo contro di lui, mettendo in dubbio le prove che lo collegano all’omicidio e cercando di giustificare la sua innocenza con una narrazione assolutamente perversa e rivincibile.
Il 29 novembre 2018 è stata emessa la sentenza di condanna del primo processo per gli autori materiali dell’omicidio della nostra compagna Berta. La magistratura conferma la data di lettura della sentenza, quando questa sentenza scritta, che conterrebbe l’individualizzazione della pena per i condannati, doveva essere consegnata per legge 5 giorni dopo tale sentenza.
Per ottenere verità e giustizia integrale in questa causa, chiediamo che si compia il giusto processo che condurrà David Castillo al processo orale e pubblico e che si indaghi, giudichi e punisca, in modo diligente, a tutte le persone responsabili dell’assassinio di Berta e delle sistematiche aggressioni perpetrate contro il COPINH, tra cui David Castillo e la famiglia Atala Zablah, la Banca olandese di sviluppo (FMO), funzionari statali, membri delle forze armate, finanziatori e molti altri ancora.
Inoltre chiediamo l’annullamento immediato della concessione del fiume Gualcarque, che continua a rappresentare una fonte di rischio per le comunità Lencas e che fino ad oggi continua a generare attacchi gravi alle stesse.
Infine, è urgente avviare un processo per riparare il COPINH per tutto il danno causato e riconoscere al COPINH il ruolo importante che ha svolto nella difesa della terra e dei diritti dei popoli indigeni.
Vi invitiamo ad unirvi a noi questo 2 dicembre davanti alla Corte Suprema di Giustizia, a breve condivideremo ulteriori dettagli di questa convocazione.
Berta Vive, COPINH Sigue! Honduras, noviembre, 2019
più informazioni su David Castillo: https://copinh.org/2019/09/informe-davidcastillo-es/