CONSEJO CIVICO
DE ORGANIZACIONES POPULARES E INDIGENAS DE HONDURAS
C O P I N H
Barrio Lempira, La Esperanza – Intibucà, HONDURAS C.A.
Tel/Fax (00504) 783-0817
copinhonduras@yahoo.es
www.laneta.apc.org/copinh
L’HONDURAS
L'Honduras si trova in Centro America, ha poco meno di 7.000.000
di abitanti ed una estensione inferiore a quella del Nord
Italia. La sua posizione e conformazione favorisce l'esistenza
di biodiversità (sempre più rare nel mondo!).
Ricco di acqua dolce, di giacimenti minerari, di oro e argento,
di terre fertili, di boschi antichi di legno pregiato e tanto
altro.
La realtà dell’Honduras non é molto diversa
da quella di una miriade di altri paesi del cosiddetto “terzo
mondo”, ricchissimo di risorse di ogni genere e con una popolazione
ridotta all’estrema povertà.
Queste immense ricchezze da sempre sono state gestite da una
ristretta elite che, legata ai dettami derivati dai governi
e dalle imprese straniere (specialmente nordamericane) , non
é nulla più che il prolungamento dei tentacoli
delle imprese stesse.
L’Honduras, a differenza dei paesi del Centro America con
cui confina (Guatemala, Nicaragua, El Salvador), non ha vissuto
né lunghe guerre né rivoluzioni, ma é
stato ugualmente governato da lunghe dittature e da regimi
militari che non attuavano diversamente da quelle degli altri
paesi.
Alcune cifre ci servono a delineare un quadro della situazione
che si vive in questo paese. Un quadro molto triste perché,
leggendo la denuncia fatta dal rappresentante della FAO in
Honduras nel corso del 2003, l’80% della popolazione vive
in condizioni di povertà e non ha accesso a servizi
sociali di base. Il 40% dei bambini soffre di malnutrizione.
Ogni giorno muoiono circa 100 persone per patologie legate
alla carenza di cibo ed all’ingestione di acqua contaminata,
in special modo bambini. Nelle zone rurali il tasso di mortalità
infantile é di 7 bambini su 10.
Per quanto riguarda l’istruzione risulta che 1.200.000 persone
sono analfabete e che 1.500.000 degli honduregni tra i 5 ed
i 24 anni sono esclusi dal sistema educativo.
Negli ultimi anni il déficit commerciale é cresciuto
del 400% rispetto alla produzione nazionale totale.
Da altre fonti risulta che, dal 1998, i casi di assassinio
e di esecuzioni extragiudiziali di minorenni sono stati più
di 2.300. Il governo stesso ha riconosciuto che agenti di
polizia hanno partecipato in molti di questi assassinii. L’impunità
é assoluta.
Dal rapporto annuale di Amnesty Internacional risulta che
Bambini e minorenni, compresi soggetti in
stato di arresto, sono stati uccisi da agenti di polizia,
da personale penitenziario o da individui non identificati
(squadroni della morte).
Solo nel 2004, in due diversi penitenziari, sono rimaste uccise
prima 69 persone (in aprile) e poi piú di 100 (in maggio)
a seguito di “strani incidenti”.
Specialmente nella zona della Costa settentrionale, aumenta
inverosimilmente il turismo sessuale. Aumenta il numero delle
persone che spariscono perché finite nella rete di
una sorta di “tratta di donne e bambini” a scopo di sfruttamento
sessuale. Il numero di ammalati di AIDS é tuttora incalcolabile,
anche se la malattia é oggi la terza causa di morte
negli ospedali pubblici.
Sono altrettanto incalcolabili, per la loro enormità,
le cifre che corrispondono al lavoro infantile.
Potremmo andare avanti a scrivere cifre su cifre e tutte rispecchierebbero
una situazione estremamente preoccupante e crescente di deterioramento
delle condizioni sociali ed economiche. Il paese vive una
profonda crisi derivata dall’ingiusto modello economico applicato
da sempre e dalla degenerazione etica della classe politica
dirigente.
Conoscendo questo paese e le sue immense risorse questa situazione
pare quasi incredibile, ma proprio queste risorse sono la
causa dell’impoverimento delle masse popolari e dell’arricchimento
dei soliti pochi. Le materie prime e la mano d’opera hanno
costi bassissimi, quindi le grandi multinazionali stanno letteralmente
invadendo il paese con maquillas (fabbriche di assemblaggio),
sfruttamento minerario, etc.
I POPOLI INDIGENI IN HONDURAS
L’Honduras é un paese multietnico e multiculturale,
il 12% della popolazione é indigena, suddivisa in 7
principali etnie (Lenca, Garifuna, Thawaka, Miskito, Pech,
Tolupane e Chortì). Questi popoli vivono in uno stato
sconcertante di abbandono da parte del governo, emarginati
socialmente, politicamente ed economicamente. Il Governo ha
ratificato la Convenzione 169 della O.I.L. (Organizzazione
Internazionale del Lavoro, ossia la normativa a livello mondiale
sui diritti dei popoli indigeni) nel 1994, ma non l’ha mai
rispettata. Se il popolo honduregno é ridotto alla fame,
gli indigeni del paese lo sono doppiamente. Sono poche le
comunità indigene che hanno una scuola o un centro
di salute o buone strade. Non viene riconosciuto il diritto
alla terra a livello comunitario, così come é
nella loro cultura. La mortalità infantile raggiunge
cifre spaventose e le condizioni di vita sono di indigenza
assoluta.
Il popolo Lenca è il più numeroso. E’ un popolo
umile, solare e fortemente legato alla propria terra. Il loro
modello di vita è semplice (sono quasi tutti contadini)
e strettamente legato alla natura. La loro "cosmovisione"
si presenta come matura consapevolezza di dover abitare questo
pianeta non come dominatori degli altri esseri viventi e della
natura tutta, ma come parte di un ordine naturale armonioso,
fragile e complesso col quale coesistere in armonia. Secondo
un'economia orientata a garantire e trasmettere la vita, con
una visione dei rapporti sociali comunitaria e non di competizione
individualista, con una spiritualità che arricchisca
la vita. Purtroppo sono sempre meno le terre a loro disposizione
e questo implica, oltre che la povertà assoluta vista
la loro predisposizione contadina, anche la perdita d’identità
indigena e comunitaria in quanto obbligati a spostarsi verso
le zone urbane.
IL COPINH
Il C.O.P.I.N.H. (Consejo Civico de Organizaciones Populares
e Indigenas de Honduras) è un’ organizzazione di base
indigena Lenca che da anni lavora per il rispetto e la difesa
dei Diritti Indigeni, della propria territorialità,
della cultura, dell'ambiente, della sovranità, ecc.
Il Copinh riunisce circa 400 comunità indigene Lenca
ubicate nella zona occidentale del paese ed attraverso progetti
di sviluppo e la solidarietà internazionale, lavora
anche per il miglioramento delle condizioni di vita del popolo
Lenca (scuole, centri di salute, sviluppo, strade, ecc.) e
per evitarne la probabile estinzione. Da due anni una volontaria
italiana sta accompagnando il COPINH in questo processo di
sviluppo nelle comunità.
Si stanno svolgendo progetti di formazione ed una scuola per
maestri/educatori indigeni.
Si sta gestendo una propria radio comunitaria, “LA VOZ
LENCA” (la voce lenca), unico mezzo di comunicazione
con la maggior parte delle comunità in quanto prive
di elettricità.
Si stanno ampliando i contatti con altri popoli indigeni e
non del mondo organizzando interscambi, forum, ecc.
Sta nascendo un progetto rivolto alle donne ed alla loro indipendenza
economica, necessaria per affrontare l’attuale modello economico
che le vede totalmente escluse.
Attraverso donazioni di medicinali e l’appoggio di medici
volontari si sta portando nelle comunità, con grande
difficoltà, l’attenzione medica necessaria.
E tanto altro…..
Il COPINH sopravvive soprattutto grazie alla solidarietà
internazionale. I diversi progetti vengono finanziati da organizzazioni
straniere che ne accompagnano lo svolgimento.
IL CASO DEI FRATELLI MIRANDA e il COMITATO INTERNAZIONALE
“GIUSTIZIA,
TERRA E LIBERTA’ PER MARCELINO E LEONARDO MIRANDA”
Amici,
il Comitato Internazionale “Giustizia, Terra e Libertà
per Marcelino y Leonardo Miranda”, è nato per poter
appoggiare i due leaders indigeni del COPINH della comunità
di Montagna Verde, Marcelino e Leonardo Miranda. Incarcerati,
nonostante la loro innocenza, per gli interessi di una famiglia
poderosa della regione, con la complicità delle autorità
locali, che vuole impossessarsi delle terre in cui vivono
le comunità indigene di Planes e Vertientes, ossia
Montagna Verde.
L‘idea di formare un Comitato è nata anche dall’esigenza
di continuare la difesa legale (fino ad ora seguita da un
avvocato volontario, anche lui minacciato di morte), per appoggiare
le famiglie, per denunciare i fatti, per chiedere giustizia,
per risolvere il problema della terra nelle comunità
indigene di Montagna Verde, etc. (vedi allegato Montagna Verde
e caso Miranda) .
I due leaders indigeni sono in carcere da più di due
anni, ed il processo è un chiaro esempio di corruzione
e manipolazione. In questi due anni si sono svolte numerose
azioni per denunciare il caso e per far pressione sulla Corte
Suprema di Giustizia di Honduras e sul Governo. Amnesty Internacional
ha presentato diverse azioni al Governo, ha dichiarato i fratelli
Miranda prigionieri politici ed ha pubblicato il caso sul
rapporto annuale 2004.
In Italia verrà divulgata una raccolta firme
che sarà poi consegnata al Presidente della Repubblica
di Honduras, alle varie istituzioni competenti, all’ambasciata
di Honduras a Roma e in copia al COPINH
UN ALTRO MONDO È POSSIBILE, DIMOSTRIAMOLO CON I FATTI!!!
Per sostenere economicamente le spese per la difesa legale
dei compagni incarcerati e le loro famiglie è possibile
effettuare un versamento sul:
c/c bancario n. 115062
intestato a: Campagna Fratelli Miranda
Banca Popolare Etica, Via Dagnini 11, 40137 Bologna, (ABI
05018, CAB 02400, CIN T)
Qualsiasi idea, suggerimento, contributo, ecc, saranno ben
accetti . Grazie,
Comité Internacional “Justicia, Tierra y Libertad para
Marcelino y Leonardo Miranda”
miranda@inventati.org
Allegato: MONTAGNA VERDE E CASO MIRANDA
Honduras: La storia di Montaña Verde ed il caso di
Marcelino e Leonardo Miranda
"Gli oppressori sono codardi e presto saranno sconfitti.
Sono molto ricchi ma sono pochi; noi al contrario siamo poveri,
però siamo molti. Noi gattini, uniti, sconfiggeremo
la tigre".
Così Marcelino Miranda, leader indigeno della comunità
lenca di Montaña Verde, municipio di Gracias, dipartimento
di Lempira, in Honduras, salutava amici ed amiche, i compagni
di strada che in tutto il mondo hanno accompagnato la vicenda
umana e giudiziaria sua e del fratello Leonardo, in una lettera
scritta il 21 novembre del 2004 nel Centro Penal di Gracias.
La speranza accompagna ancora i fratelli Miranda, dopo che
una recente (11 novembre 2004) sentenza della Corte Suprema
del Paese ha ribaltato la condanna a 25 anni di carcere comminata
loro nel dicembre del 2003, con l'accusa dell'omicidio di
Juan Reyes Gómez, avvenuto nel 2001, rovesciando anche
la decisione del Tribunale d'Appello, che nel giugno 2004
aveva respinto l'istanza presentata dalla difesa di Leonardo
e Marcelino.
In un comunicato stampa diffuso subito dopo la sentenza della
Corte Suprema, anche Amnesty International ha dichiarato di
considerare i due leader lenca prigionieri politici, e le
accuse nei loro confronti come montate ad hoc per impedir
loro di continuare l'importante lavoro politico in favore
del riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni di Honduras
e della salvaguardia dell'ambiente.
"La sentenza contro Leonardo e Marcelino Miranda é
stata caratterizzata da irregolarità, dalla mancanza
di prove, dalla parzialità nel considerare i testimoni.
Sono stati considerati soltanto i testimoni dell'accusa, mentre
sono stati ignorate le dichiarazioni dei testimoni della difesa",
menziona AI. Che continua: "Le accuse contro i fratelli Miranda
non deriverebbero da azioni criminali, bensì dal proposito
di impedire le loro attività per proteggere l'ambiente
e la proprietà della terra nelle loro comunità.
Gli abusi contro i popoli indigeni di Honduras [...] stanno
preoccupando Amnesty International da anni. Le accuse contro
i fratelli Miranda hanno l'obbiettivo di ostacolare la lotta
per il riconoscimento dei diritti di proprietà della
terra delle loro comunità, e sono protette da forti
interessi economici e politici che si oppongono al lavoro
a favore delle comunità indigene".
Arrestati l'8 gennaio del 2003 nel corso di un vero e proprio
operativo militare, cui parteciparono anche agenti delle forze
speciali (i Cobras), Leonardo e Marcelino hanno subito sin
dal primo momento percosse e torture, poi continuate in prigione.
Numerose sono state anche le minacce di morte nei loro confronti,
come denunciato dal COPINH, il Consejo Civico de Organizaciones
Populares e Indigenas de Honduras, in un comunicato con cui
nel luglio scorso chiamava ad una mobilitazione internazionale
in favore dei due leader lenca, dopo la sentenza della Corte
d'Appello di Santa Rosa del Copan, che confermava la condanna
del Tribunale di Gracias nei confronti dei due fratelli.
"Marcelino fu obbligato a trasportare alcuni fucili legati
al suo collo, e sommersero la testa di Leonardo più
volte in una pozza, fino quasi ad affogarlo. Anche durante
il tragitto in auto verso Gracias furono torturati spengendo
loro sigarette sulle facce e sulle orecchie".
La storia di Montaña Verde...
La storia di Montaña Verde è una tra le tante
storie di violenza e di quotidiana negazione dei diritti delle
popolazioni indigene. Un'ordinaria storia centroamericana,
che vede contrapporsi da un lato ricchi latifondisti, interessati
al controllo della terra, delle fonti d'acqua ed al commercio
del prezioso legname delle foreste vergini della comunità,
e dall'altro la popolazione originaria, che vigila e protegge
le risorse naturali presenti sul territorio. I lenca di Montaña
Verde sono associati al COPINH, che da quasi un decennio accompagna
la lotta della comunità per il riconoscimento giuridico
del diritto di proprietà sulle terre occupate da più
di duecento anni.
Nel 2000 "l'Istituto Nazionale Agrario (INA) attese la richiesta
[avanzata dal COPINH e dai lencas di Montaña Verde],
e si compromise ad emettere un titolo di proprietà
comunale a favore della comunità di Montaña
Verde, ossia degli abitanti della zona. L'INA emise una circolare
ordinando che nessun civile e nessun privato avrebbero potuto
celebrare accordi e contratti con oggetto l'acquisto delle
terre di Montaña Verde, perché era già
in corso il processo di riconoscimento della proprietà
a favore delle comunità indigena che abitava il luogo",
scrive Marcelino Miranda in Pensamiento en Tiempos Difíciles
(Montaña Verde), sorta di autobiografia scritta nel
carcere di Gracias e diffusa dal COPINH.
Proprio lo stato d'avanzamento dei passaggi giuridici per
la legalizzazione dei diritti dei comuneros di Montaña
Verde sembra aver inasprito il comportamento dei terratenientes,
che hanno avviato, con l'appoggio complice delle forze di
polizia, una politica di sistematica repressione nei confronti
dei leader della comunità.
Nel 2000 Marcelino Miranda e suo fratello Secundino vennero
arrestati con l'accusa di aver occupato illegalmente terre
di proprietà di Demetrio Benítez. Nel 2001 fu
la volta di Felipe Bejerano, vice-presidente del Consiglio
Indigeno di Montaña Verde, e nel febbraio del 2002
stessa sorte toccò a Luis Benitez, pure membro del
Consiglio. Luis e Felipe, accusati di furto e danno, sono
stati liberati solo nell'aprile del 2003, dopo che già
era stato realizzato l'operativo che ha portato all'arresto dei
due fratelli Miranda....e quella dei sui nemici!
Gli interessi economici legati alle terre di Montaña
Verde sono forti, cosi che la lotta degli indigeni lencas
affiliati al COPINH ha avuto forti ripercussioni in tutto
il paese. Anche perché i nemici della comunità
risultano legati ai poteri forti del Paese.
"Sono potenti latifondisti che formano parte della élite
di Honduras. La famiglia Calix Urtecho, ad esempio, che è
stata quella che ha causato più problemi nella regione,
ha connessioni politiche e militari. L'ex-Capitano Mario Calix
Urtecho, morto da circa due anni, era stato anche uno dei
massimi leader del Partido Nacional durante gli anni 80. Uno
dei suoi figli è avvocato, notaio, ed è attualmente
deputato del Congresso Nazionale, sempre per il Partito Nazionale,
che è al Governo. Tra gli altri familiari c'è
un poliziotto di alto rango, Wilfredo Urtecho Jeamborde, che
nel corso degli anni 90 diresse un operativo di sfollamento
forzato nella regione di Guaymas, Yoro, durante il quale furono
torturati ed assassinati alcuni contadini. Tanto Wilfredo
Urtecho Jeamborde come anche Mario Calix Urtecho furono addestrati
nella Scuola delle Americhe, meglio conosciuta come la Scuola
degli Assassini", secondo una denuncia del COPINH.Honduras,
sotto lo stivale dell'imperialismo
Il fallimento del sistema giudiziario, denunciato da AI nel
caso dei fratelli Miranda, è solo la punta di un iceberg.
L'economia hondureña è allo sbando, ed il Paese
alla mercé degli interessi degli Stati Uniti d'America,
della Banca Mondiale e della Banca Interamericana di Sviluppo
(BID), tra Plan Puebla Panamá e CAFTA (Central America
Free Trade Agreement). Come negli anni 20, quando il Paese
era interamente controllato dalle compagnie bananeras U.S.A.
United Fruit Company (UFCo, oggi Chiquita) e Standard Fruit,
che avevano in mano l'economia di Honduras (all'export di
banane corrispondeva l'88% del commercio estero), ancora oggi
il piccolo stato centroamericano rappresenta un punto strategico
e da occupare secondo gli interessi economici delle transnazionali
e gli scontri delle guerre civili interne. Continuano ancora
oggi, come negli anni 70 ed 80, quando si fecero più
forti i conflitti armati in Centro America e si svilupparono
sollevamenti insurrezionali e di liberazione, gli addestramenti
in territorio hondureño delle truppe e dei corpi repressivi.
Nella base del Comando Sur di "Palmerola", nei pressi della
città di Comayagua, dove vennero preparati le truppe
dei Contras, si è registrata anche nell'ultimo anno
la presenza di truppe degli eserciti sudamericani.
Intanto, Honduras ha partecipato alla sciagurata 'missione'
in Iraq e - fedele ai dettami di Washington - il Presidente
Ricardo Maduro ed il suo Governo hanno proposto che Cuba venga
condannata dall'Onu per violazione dei diritti umani, "correndo
ad inginocchiarsi di fronte alla richiesta degli Stati Uniti
ma senza consultare il popolo hondureño" (COPINH, 2004),
dimenticando l'apporto di migliaia di brigate volontarie di
medici cubani, che prestano la propria opera nelle comunità
del proprio disastrato Paese.
Consejo Civico de Organizaciones Populares e Indigenas de
Honduras – COPINH
Barrio Lempira, La Esperanza – Intibucà, HONDURAS C.A.
Tel/Fax (00504) 783-0817 copinhonduras@yahoo.es
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