In crescita il candidato nazionalista JOH mentre il liberale Villeda e il presentatore televisivo Nasralla perdono consensi.
Managua, 13 ottobre (LINyM)-. A soli 40 giorni dalle elezioni generali in Honduras, la candidata presidenziale del partito Libertà e Rifondazione (Libre) Xiomara Castro, mantiene dieci punti di vantaggio sul suo diretto avversario. Secondo il sondaggio realizzato da TecniMerk tra il 28 settembre e il 5 ottobre, con un margine di errore stimato di ± 2,5%, Xiomara Castro ottiene il 31,2% delle preferenze. Al secondo posto il candidato del partito di governo, Juan Orlando Hernández, con il 21%, mentre il presentatore televisivo Salvador Nasralla del Partito Anticorruzione rimane a 15 punti di distanza con il 14,8%. Più staccato il liberale Mauricio Villeda con il 13,3% delle preferenze. Il 18,5% si è dichiarato indipendente o indeciso.
Per ciò che riguarda i partiti politici, il sondaggio di TecniMerk evidenzia la netta supremazia di due dei nove partiti politici in lizza il prossimo 24 novembre: il Partito Nazionale con il 28,5% e Libre con il 28,2%. Ben distanti il Partito Liberale, che con il Nazionale si è alternato al potere durante l’ultimo secolo, col 14,8% e il Partito Anticorruzione col 9,6%. Se venissero confermate queste percentuali, il futuro scenario parlamentare appare quanto mai complesso per la mancanza di una chiara maggioranza. Il sistema elettorale honduregno, infatti, non prevede il secondo turno e con la nascita del Partito Libre dopo il colpo di Stato che nel 2009 depose con le armi il presidente Manuel Zelaya e la rottura del bipartitismo liberal-nazionalista, il futuro capo di Governo si troverà nella situazione di dover governare senza i voti necessari in Parlamento.Rispetto al sondaggio realizzato a fine agosto, Tecnimerk segnala la buona tenuta della ex primera dama Xiomara Castro, e questo nonostante la sistematica campagna diffamatoria condotta attraverso i principali mezzi di comunicazione del Paese. Nonostante ciò, l’istituto demoscopico avverte l’esistenza di una sorta di stagnazione della candidata, la quale non è cresciuta rispetto all’ultimo sondaggio.
Chi invece è cresciuto di circa 6 punti è il candidato nazionalista Juan Orlando Hernández, fatto che secondo Tecnimek dipenderebbe dal “ritorno” dei simpatizzanti nazionalisti che avevano spostato la loro preferenza sul liberale Villeda. Un freno alla sua crescita sembra invece rappresentare “il suo discorso in linea con quello dell’attuale governo Lobo”, il quale, nel sondaggio, ha incassato ben il 70% di disapprovazione. L’82% degli intervistati considera infatti che la situazione economica sia in “crescente deterioramento”, mentre l’87% percepisce la delinquenza e la criminalità come il principale problema del Paese. Gli altri problemi più urgenti emersi nel sondaggio sono l’alto costo della vita (82,1%) e la mancanza di lavoro (61,3%).
In discesa del 5% Nasralla, anche lui esposto a un forte contro-campagna e il liberale Villeda, la cui leadership si sta opacizzando anche all’interno del suo stesso partito.
Il prossimo 24 novembre, circa 5,3 milioni di honduregni e honduregne verranno chiamati alle urne per scegliere il nuovo Presidente, tre vicepresidenti, 128 deputati al Congresso Nazionale e 20 al Parlamento Centroamericano coi rispettivi supplenti e 298 sindaci e consigli comunali. Saranno 9 i partiti in lizza. Oltre ai già citati Partito Libre, Partito Nazionale (PN), Partito Liberale (PL) e Partito Anticorruzione (PAC), parteciperanno Unificazione Democratica (centro-sinistra, ma alleata con l’attuale governo), Democrazia Cristiana (DC), Alleanza Patriottica Honduregna (dell’ex generale golpista Romeo Vásquez), Partito Innovazione e Unità (Pinu) e il Fronte Ampio Politico Elettorale in Resistenza (FAPER) Nessuno di questi ultimi supera il 2% delle preferenze nel sondaggio.
Leggi lo Speciale “Honduras: tra le rovine del passato recente e la speranza del futuro” e originale in spagnolo