COMUNICATO STAMPA: Noi famigliari di Berta Caceres, uomini e donne membri della sua organizzazione, il COPINH, congiuntamente allo staff legale del MADJ (Movimento Ampio per la Dignità e la Giustizia), oggi ci siamo presentati per esporre la nostra posizione in occasione dell’inizio del primo dibattimento verbale e pubblico per il vile assassinio del 2 Marzo 2016.
Dai giorni funesti del marzo 2016, in cui apprendemmo che mani criminali ci avevano strappato la vita della nostra cara Berta, abbiamo denunciato che questa morte non è stata un caso fortuito, ma il risultato di una lunga serie di reati contro la sua persona e il COPINH, per la sua attività di resistenza contro l’imposizione del progetto idroelettrico Agua Zarca.
In questi due anni e mezzo di lotta abbiamo affrontato il compito di cercare giustizia in mezzo alle circostanze più avverse, ciò nonostante siamo stati in grado di rivelare l’esistenza di una struttura criminale dietro questa morte.
Una struttura che persiste attualmente e si dimostra attiva negli attacchi contro il COPINH, con l’incorporazione dello studio legale Amsterdam & Partners, attraverso la campagna di diffamazione e stigmatizzazione contro il COPINH e la causa di Berta Caceres.
Noi, uomini e donne, vogliamo e abbiamo richiesto che sia faccia giustizia, ma non giustizia a tutti i costi, né in un modo qualunque. Abbiamo agevolato e fatto più di quanto avremmo dovuto, ma lo Stato ha mancato nel fornire garanzie per un equo e doveroso processo.
Nelle circostanze occorse, la Cassazione che conosce il caso, è venuta meno nel garantire i nostri diritti come vittime, e perfino i diritti degli imputati, dimostrando una parzialità che costituisce reato, per aver coperto il Pubblico Ministero nell’occultamento di informazioni e di conseguenza della verità.
Pertanto in questo momento, attraverso i nostri rappresentanti legali del MADJ, abbiamo depositato un’istanza di ricusazione contro la Corte di Cassazione della sala 1, il che significa che ne rifiutiamo l’operato e il suo atteggiamento nella comprensione di questo caso, e ne sollecitiamo la sostituzione con un tribunale che garantisca le condizioni per trovare giustizia in questo processo.
Abbiamo assunto il compito cercare giustizia, non solo con l’intenzione di trovare giustizia nel caso del vile delitto contro Berta Caceres, ma intendendolo come l’opportunità per fornire al popolo honduregno la rivendicazione della giustizia con verità. Come l’opportunità per affrontare e smantellare le strutture che continuano ad operare contro le comunità honduregne e lo Stato di Diritto.
Esigiamo giustizia, ma non a tutti i costi, nè in un modo qualunque.
Tegucigalpa, 17 settembre 2018.
Traduzione di Adelina Bottero
QUI IL VIDEO dove l’avvocato Victor Fernandez, dello staff legale che rappresenta la famiglia di Berta e il COPINH, spiega nei dettagli il perchè della recusazione e le eventualità dei prossimi giorni