In Honduras, nella giornata del 20 ottobre 2016, forze speciali di polizia – l’unità speciale denominata COBRA – ha attaccato gli attivisti del COPINH che si erano radunati a Tegucigalpa, la capitale del Paese, per una marcia in difesa delle risorse naturali, e per chiedere giustizia per Berta Cáceres, leader dell’organizzazione assassinata nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2016 nella sua casa de La Esperanza.
Contro la manifestazione del COPINH (Consejo Civico de Organizaciones Populares e Indigenas de Honduras), alla quale partecipavano anche bambini ed anziani delle comunità lenca rappresentate dall’organizzazione, sono stati gettati gas lacrimogeni, anche ad altezza d’uomo.
Nelle ultime settimane, sconosciuti hanno tentato di uccidere altri due attivisti del COPINH -tra cui il coordinatore ad interim dell’organizzazione, Tomas Gomez Membreño-. Pochi giorni prima, a fine settembre, era stato rubato l’incartamento delle indagini in corso a Tegucigalpa per stabilire le responsabilità nell’omicidio di Berta Caceres.
“Denunciamo l’accerchiamento nei confronti del COPINH, la brutale repressione contro un’organizzazione che negli ultimi 23 anni ha portato avanti in modo indipendente la propria lotta per il riconoscimento dei diritti indigeni -sottolinea Thomas Viehweider, portavoce dell’associazione Collettivo Italia Centro America (CICA), da oltre dieci anni partner del COPINH-. Quanto accaduto nelle ultime settimane ci porta a considerare necessario anche un intervento da parte del Parlamento e del Governo italiano, per spingere la nostra ambasciata in Honduras ad esprimere preoccupazione al governo hondureño”.
Meno di tre settimane fa Bertha Zuniga Cáceres, attivista del COPINH e figlia di Berta Cáceres, invitata in Italia dal CICA, è stata audita dal Comitato diritti umani della Comissione esteri della Camera dei deputati (qui il video dell’audizione): ai parlamentari italiani, Zuniga Cáceres ha ricordato l’importanza di una pressione internazionale sul governo hondureño. Il Paese resta il più pericoloso per gli attivisti per i diritti umani, come segnalato dalla Ong Global Witness: il 18 ottobre, nel dipartimento dell’Aguan, sono stati assassinati due dirigenti del Movimiento Unificado Campesino del Aguán (MUCA), il presidente José Ángel Flores e Silmer Dionisio George.
Collettivo Italia Centro America – CICA www.puchica.org
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