Nella notte tra il 2 e il 3 marzo del 2016 veniva brutalmente uccisa, in Honduras, Berta Caceres, attivista indigena, ambientale e sociale del Copinh, il Consiglio delle organizzazioni popolari ed indigene dell’Honduras.
Ammazzata proprio per il suo ruolo di denuncia e organizzazione sociale, contro la devastazione del territorio per mano di gruppi di potere locale, assieme a multinazionali internazionali del settore energetico.
Pochi giorni fa 500 organizzazioni nazionali ed internazionali, guidate dal Copinh, hanno consegnato alla Procura generale hondurgena un documento nel quale si richiede allo Stato “di procedere nell’investigazione, sentenza e punizione degli autori intellettuali” del crimine, iniziando dall’ex direttore dell’azienda Desarrollos Energéticos S.A. (DESA), ed ex membro dell’apparato d’intelligence delle Forze Armate, David Castillo.
La sentenza di condanna contro i sette autori materiali dell’assassinio, con pene comprese tra i 30 e i 50 anni di carcere, non è infatti perchè non tocca i mandanti.
Il ricordo di Berta e della sua figura con Gustavo Castro, attivista ambientalista messicano e testimone dell’omicidio Ascolta o scarica